lunedì 29 ottobre 2007

Una Storia...Quando Il Blog lo Fate Voi

06.09.07


Come potete notare dal titolo del post oggi siamo in zona OPEN-BLOG, il post lo scriviamo assieme!! Come è successo già nelle due volte precedenti QUI e QUI, io Vi darò l'inizio della storia, poi da lì, tramite i commenti Voi scrivete, se volete, il seguito in base a ciò che ha scritto chi Vi ha preceduto, poi io pubblicherò nel post. Un lavoro di gruppo che nelle due precedenti occasioni è stato divertente ed ottimo. Forza allora, cimentateVi alla creazione di una storia...


"In un paesino campestre dell'europa del nord, che si affaccia su una distesa di prati d'un verde acceso e rigoglioso, vivevano...(ORCHIDEABLU)...Asia, una dolce falciulla , gentile nei modi, e Tom, un giovane timido, riservato e molto affascinante. Tom ogni giorno dalla sua finestra controllava il momento in cui Asia scendeva in giardino. La guardava con occhi di un uomo innamorato ma non aveva il coraggio di avvicinarla per dirglielo. Asia era solita sedersi su una panca in giardino all'ombra di un grosso salice, prendere un libro e leggere. Un giorno...(RAPHAELA2)...dopo varie supposizioni e preso il coraggio in mano, Tom decise che forse quel giorno sarebbe stato decisivo, ed iniziarono a frullare nella sua mente tutti i modi e le maniere giuste per approcciarsi a quella fanciulla così leggiadra, così incantevole; era strano, ma Asia era entrata nella sua vita in maniera diversa in confronto a tante storie, lei aveva qualcosa di particolare, di diverso, ma proprio mentre...(DANCERJUDE)...lui continuava a fantasticare su come doveva dichiararsi alla bellissima Asia, arrivò la pioggia, che li colpì di sorpresa. Tom trovò rifugio sotto un salice, mentre Asia era rimasta sotto la pioggia e sorrideva, allora Tom, pensò che era il momento giusto per intervenire, e corse da lei per chiederle se avesse bisogno di aiuto; così fece, ma arrivato a pochi metri da Asia, pestò una grossa cacca di cavallo che lo fece rovinosamente cadere ai piedi di Asia. Lei, vista la scena, cominciò a ridere di gusto, sotto la pioggia che continuava incessante...allora Tom...(TITTY)...diventò tutto rosso in viso e non continuava a guardare Asia imbarazzatissimo per la figuraccia che aveva fatto, ad un tratto smise di piovere e Asia chiese a Tom di accompagnarla a casa e lui allora decise di togliersi le scarpe leggermente puzzolenti e accompagnare, scalzo, a casa, la sua nuova amica Asia. Una volta arivati a casa di Asia però, la vergogna lo assalì per essere scalzo e decise di...(ROSY)...andar via, non poteva presentarsi in quelle condizioni, almeno, non a vedere il mondo di Asia ridotto cosi, quel mondo che lui immaginava di mille colori. Così abbassò leggermente la testa e diecise di andar via, salutandola con voce rauca dall'imbarazzo..."Ma dai..dove vai..entra pure..ti asciughi e dopo vai ..", senza accorgersene, incantenato dalla tempestosità delle parole e dai gesti di Asia, si ritrovò in casa. Erano mille le cose che voleva vedere, per cogliere l'essenza, il reale di quella ragazza tanto sognata, tanto immaginata nel suo mondo. Entrato in casa, si rese conto di esser scalzo e senza le sue scarpe piu alle mani; infatti mentre era ipnotizzato dall'odore di dolci che emavano quelle mura, non si era reso conto che Asia gliele aveva strappate di mano e gettate a terra fuori l'ingresso della casa. Ad un tratto, dei passi forti che cavalcavano scalini, lo risvegliarono quasi come da un sogno.."eccole...le ho trovate, credo ti vadano anche bene...sapevo che c'erano e non possono che esser tue...dai provale indossale...non rimanere lì imbambolato, non c è nemmeno biosogno che me le ridai in dietro...un omaggio al mio nuovo ospite...". Invaso da tante parole dette in pochi secondi e da quesi gesti che avevano la sensazione di abbracci caldi, al profumo di dolci, un altra tempesta di parole stava arrivando..."...e magari ti è anche venuta l'acquolina in bocca per il profumo..dai ..vieni in cucina che ti faccio assaggiare il mio *pan kake*..sfido tutte le campagnole di questo paese a farne uno buono almeno quanto questo..."...scaraventato in cucina...(DANCERJUDE)...con fare abbastanza manesco, Tom si rese conto che qualcosa non era andato come previsto. In un angolo della cucina, tra pentole di rame e coltellacci, c'erano appese delle fruste ed altri attrezzi non proprio consoni ad un ambiente gastronomico. Si rese subito conto che dietro il vestito da pecorella si nascondeva un lupo cattivo; infatti, neanche il tempo di riflettere, si trovò davanti Asia che stringeva tra le mani un attrezzo indescrivibile, e i suoi occhi erano diventati cattivi e intrisi di sangue. Tom rabbrividì e con un filo di voce chiese ad Asia...(EMILY)...di avere pietà di lui, ma alle sue parole un'ombra di fuoco guizzò dagli occhi di quella pazza assatanata. "...taci stupido idiota! Sono io che comando. Chiamami padrona e smettila di piagnucolare o ti faccio piangere di dolore!". Tom rabbrividiva sempre di più...aveva freddo e una sensazione di...acqua...sulla pelle gli gelò il sangue...no non poteva essere vero! Aveva seguito quella squilibrata e per la paura...se l'era fatta addosso! Che figura! Adesso lei lo avrebbe sicuramente ucciso...(ROSY).....non avrebbe mai immaginato che il riflesso dei suoi sogni era un incubo vivente..Tutto gli apparve nero..ed i colori macabramente vivi intorno a lui sembrasse prendessero vita.."Avvicinati, specie di uomo che non sei!". No..non poteva essere..anche in quell'incubo la sua Asia aveva un qualcosa di diverso. Mentre si stava avvicinando a lei..si apri la porta dell'ingresso, ed una voce di anziana donna, velata dall'affanno chiamava: "Asia, dove sei? sempre in giro?". Mentre la voce arrivava sempre piu vicina alla cucina: "lo sapevo, non fai altro che gironzolare per casa con le mie cose, tu e questa fissa del teatro, speriamo che ti prendano per quest'opera, cosi smettiamo di vederti correre per casa con questi aggeggi pericolosi!!"; il sangue gelato di Tom sembrava esser diventato di pietra, in quel momento, bloccando il suo ultimo respiro misto di paura ed angoscia che gli vibrava dentro, un colpo di tosse lo fece sbattere a terra, in ginocchio, davanti ad Asia, fra le risate che si, adesso erano isteriche, e fra le urla della nonna: "lo sapevo che avresti portato qui un altra vittima; la scusi sa, è un attrice e sta impazzendo per quest'opera. Vorrebbe tanto entrare in quella compagnia, deve affrontare un provino, ma di noi non si fida, dice che siamo di parte che le vogliamo bene ed è per questo che le diciamo che è brava...no no lei è brava perché un po' pazza lo è...". Ripresosi un po', Tom, con voce rabbiosa disse: "Un po' pazza signora? Io credevo di entrare nel paradiso ed invece mi son ritrovato nel peggiore dei miei incubi!". Questi furono le ultime urla di Tom, che, trascinato via da quella casa dall'ira, nudo delle sue emozioni e senza scarpe, si allontanò sbattendo la porta dietro di se e non voltandosi...(ORCHIDEABLU)...A quel punto allora, Asia capì di avere esagerato. Aprì la porta e rincorse Tom fino quasi a raggiungerlo. Lo chiamò più volte per chiedere perdono. Tom però non voleva saperne, era molto arrabbiato per il trattamento subito e non gli importava più nulla. Entrò in casa e andò subito a farsi una doccia, ne aveva bisogno; non si era accorto però di aver lasciato la porta d'ingresso aperta. Mentre l'acqua scivolava sul suo corpo, lavando via i dispiaceri e l'umilazione subita scorse una figura nuda al di la del vetro della doccia, che si stava avvicinando. "Mio Dio, l'incubo non è ancora finito" pensò tra se e se. Era Asia, che presentatagli davanti gli chiese il permesso di entrare nella doccia con lui. Si avvicinò e iniziò a sfiorarlo con le mani, dando il via a una danza molto sensuale. L'acqua intanto scorreva...(ROSY)...Con voce flebile Asia disse: "Ti prego perdonami, volevo che mi guardassi come quando mi spiavi dalla finestra" accarezzandogli il viso dolcemente, tenendoselo fra le mani scivolose per l'acqua e tremanti dall'emozione. "Ti prego, smettila con questo incubo, ti prego va via" sussurrava ad occhi chiusi Tom, cercando di sfiorare il respiro di lei il meno possibile; ma ormai lei era li vicino a lui, i loro fiati respiravano all'unisono, fra le mani avevano stretti i loro visi, tremanti, ansimanti...ma non per l'acqua. "Non sono un incubi, apri gli occhi, fammi essere reale, come quando mi guardi al mattino, fammi essere solare, come quando oggi danzavo sotto la pioggia, fammi essere quella che sono, credo che con te ci riuscirei". Fu così che iniziarono a baciarsi, affannosamente, disperatamente. Quel bacio inatteso, quei due corpi nudi sotto l'acqua battente si cercavano da sempre; mai acqua avrebbe potuto spazzar via quello che stava accadendo. Le carezze dei loro corpi erano scritte sulle mani, i loro spasmi erano letti da un linguiaggio che nessun libro al mondo avrebbe avuto fra le righe. Fecero l'amore e vennero amandosi come nessuno avrebbe potuto immaginare. Dormirono insieme tutta la notte abbracciati. Al mattino Tom aprendo gli occhi non la trovò accanto a se, con le mani fra i capelli si chiedeva se fosse stato un sogno, ma la voce di Asia "Hey guarda che sò fare solo il caffè io, non aspettarti di trovare un dolce caldo e profumato; se ne vuoi uno ti invito a casa da mia nonna, lei è strepitosa in cucina!". "No grazie" rispose Tom "mi accontento del caffè" ridendo come un bambino e ricordandosi dello scherzo che gli aveva combinato il mattino precedente...(ORCHIDEABLU)...Asia, felice e con sguardo appagato, prese il vassoio con i caffè, le brioches e raggiunse Tom in camera per la colazione. "E ora che si fa", chiese Tom, "Ora si ricomincia" rispose Asia dandogli un bacio appassionato, "Voglio consumarti. Ti voglio ancora...e ancora...e ancora..." ...(ROSY)..."Tu sei matta, la mia matta, come ti immaginavo, come ti sognavo" e fra lacrime, baci, carezze ed infinita passione, fecero l'amore come per dar segno a quei nuovi giorni che stavano dando vita ad una nuova avventura.. Per alcuni giorni Asia rimase a casa di Tom, nella sua, che divideva con la nonna, ci andava spesso per raccontarle come si stava svolgendo la storia. Ossia le aveva inventato la scusa che il Signor Tom preso dalla sua coinvolgente interpretazione dei giorni passati, le stava dando una mano realista a ripassare la scena della commedia. "Tu sei matta e prima o poi lo ammazzerai davvero quel poveretto; santa pazienza, ne ha da vendere quel giovanotto con una come te. Soffrirà molto e non lo merita". Era quello che le ripeteva sempre. Avrebbe avuto da li a pochi giorni la sua chance per entrare a far parte di quella compagnia teatrale. Insomma, era la sua occasione per diventare un attrice. Quel pomeriggio, Tom aprì il discorso, era stato timoroso per giorni, delle risposte che il "suo sogno" gli avrebbe potuto dare su quell'argomento: "Allora, dove vedremo questa grande attrice all'opera, dove potrò ammirare l'amore mio nella sua piu grande interpretazione?". Rispose:"Andrò via Tom, lo sai.." Le parole che non avrebbe mai voluto sentir pronunciare avevano preso vita; "..e sai anche che sarà per molto, molto tempo". Non aveva la forza di dire altro, non voleva; voleva solo che quelle parole sospese rimanessero li, a dar vita solo ad un silenzio, che dà solo il Tempo, ed i battiti del cuore, le risposte. Avrebbe voluto che lei corresse fra le sua braccia, il suo cuore lo desiderava talmente tanto da fermarsi al solo pensiero, al solo immaginarlo. Avrebbe voluto sentirsi dire tante cose, ma mentre lo immaginava, mentre la sua mente creava parole.."Ti troverò Tom? Mi aspettarai? Ti prego fa che mi svegli solo io da questo sogno, ma che mi riaddormenti, ancora, quando finalmente in esso ci saranno le stelle e mi sapranno indicare la strada di casa, questa Tom, ti prego...dimmelo". L'emozione era troppo grande, solo da rimanergli la forza di tenersela stretta in quell'interminabile, caldissimo istante. Solo un tremante "Ti Amo", riusci ad esplodere da quel corpo troppo felice di averla per se, la sua Asia, il suo amore, la sua folle e tenera bambina, che avrebbe aspettato per sempre, nel suo sogno, finche non si sarebbero riaccese le Stelle...


*** FINE ***


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