martedì 30 giugno 2009

Come Vendere




Siamo in un periodo di crisi e lo abbiamo capito da tante cose, anche se sinceramente non mi spiego i locali sempre e comunque pieni ogni sera ; non so se vi è capitato, se arrivate oltre una certa ora c'è da aspettare e anche tanto, perchè il locale è pieno.
Vabbè, ma questa magari è solo una mia impressione e poi voglio parlare di un altro aspetto.

I venditori. Sono ormai rari gli abili venditori, quelli che conoscono tutto del loro mestiere, che senza fare nessun corso, hanno insite le più efficaci tecniche di vendita, che sanno capire la tipologia di cliente che hanno davanti e soddisfacendolo ottengono anche il loro risultato, cioè vendere. Fantasiosi, creativi, tenaci, spigliati, chiacchieroni ....

Ci sono delle caratteristiche che rendono o vincente o perdente un venditore; per me, chi mi segue negli acquisti deve essere:

-discreto/a, odio chi pretende di farsi gli affari miei...

-simpatico/a, aiuta a sentirsi a proprio agio, ma non deve essere una cosa forzata...

-deve sapermi dare dei consigli, ma li deve motivare...


Per voi invece, come deve essere?


Mi sono ricordato di una simpatica barzelletta in perfetto tema di oggi, così, spero di farvi cosa gradita nel postarla qui sotto:


Un giovanotto si trasferisce in città e va a cercare lavoro in un grande magazzino. Il responsabile chiede al giovane: ”Hai già qualche esperienza come venditore?” Il giovane risponde: “Ma certamente nella città da cui vengo facevo il venditore!”

Il responsabile trova che il giovane sia simpatico e lo assume. Il primo giorno di lavoro è davvero duro, ma il giovane riesce ad arrivare alla fine. Dopo la chiusura del negozio, il responsabile và dal giovane e gli chiede :

”Quante vendite hai realizzato oggi”?

“Una”!

“Solo una ? I nostri venditori solitamente realizzano dalle venti alle trenta vendite! E il valore della vendita qual’ è"?

“103.110 € e 55 cents”

“103.110 € e 55 cents?!! Ma cosa hai venduto”?

“Beh è entrato un cliente e gli ho venduto un amo da pesca piccolo, quindi gli ho venduto quello medio, poi sono riuscito a vendergli quello grande e anche quello gigante. Alla fine gli ho venduto anche una nuova canna da pesca. Poi gli ho chiesto dove sarebbe andato a pescare e lui mi ha detto di voler andare sulla costa sud. Allora gli ho detto che avrebbe avuto bisogno di una barca e così siamo scesi al piano imbarcazioni e gli ho fatto comprare un Chris Craft cabinato da 8 metri con due motori da 100 Cv. A quel punto ha cominciato a pensare che forse la sua Ford non ce l’avrebbe mai fatta a tirare quella barca e di conseguenza siamo andati dal nostro concessionario e gli ho venduto un Pajero 4X4 iniezione.”

“Vorresti dirmi che un cliente è entrato per comperare un amo da pesca e tu gli hai venduto anche una barca a motore e un fuoristrada”!?!?!

“ Oh no, lui era venuto qui per comperare una scatola di assorbenti per sua moglie. Allora io gli ho detto “Visto che questa settimana non si scopa, perché non va a pescare”?







12 commenti:

*Giulia* ha detto...

Andrea mio padre dice sempre che commercianti si nasce non si diventa!
Ormai siamo abituati a muoverci nei grandi centri e sebbene sei un anonimo ti senti libero di scegliere come vuoi..ma nel piccolo sei davvero un cliente,solitamente,e si crea un rapporto di fiducia!

ps:carinissima la barzelletta che non conoscevo!!

Giulia

Pupottina ha detto...

è vero non serve essere bravi venditori... anche le commesse sono diventate molliflue e pure presenze... perché le persone acquistano comunque... l'importante è che ci sia la firma o il marchio reclamizzato in tv.... gli altri negozi invece chiudono anche dopo un mese.... O_O
la crisi, sì, credo ci sia, ma le persona continuano ad ostentare che non ci sia o di non essersene stati colpiti... quanti sono quelli che non pagano le bollette perché la sera vanno in pizzeria? l'importante è esibire il contrario.... sembra questo il nuovo modo di pensarla...

calendula ha detto...

Primo la barzelletta è bellissima... io adoro i commercianti invisibili... quando entro in un negozio non voglio assolutamente che mi rompano le palle.. non mi devono rivolgere la parola ( apparte quando entro..che devono salutare sorridendo e non con la faccia da arpia) poi se voglio qualcosa chiedo io.. sono un po stronza?? e va be... però io spendo tantissimo in vestiti e scarpe...

Nadir ha detto...

:-DDDDD
troppo carina!

se entro in un negozio, mi aspetto che l'interessamento dei venditori, se sono presso una bancarella, ucciderei chi mi chiede se ho bisogno di qualcosa, è la mossa giusta per farmi scappare!
ciao e baci profumati

Francesca Palmas ha detto...

concordo, commercianti si nasce, non si diventa...lasciatelo dire da figlia e nipote di commercianti...le volte in cui mi è capitato di 'vendere', fosse la vendita un gelato, un cellulare o un paio di scarpe, me la son sempre cavata egregiamente a detta delgi altri...è una cosa che devi avere nel sangue! E abbasso le commesse pallose che ti stressano e ancora più abbasso a quelle che non ti cagano mai!

María ha detto...

Non si studia per essere commerciante.
Mia famiglia è cliente di alcuni commerci della città fa 30 anni e per me è un piacere comprare li. Non hanno grandi vetrine ne abbiamo uno shopping, ma ci conosciamo tutti.
Vantaggi di piccole città.

Abbraccio.

AndreA ha detto...

Alidiluna, ha perfettamente ragione tuo padre... ;-)

Un abbraccio. :-)

AndreA ha detto...

Pupottina, l'arte di ostentare!!! :-|

Un abbraccio. :-)

AndreA ha detto...

Calendula, beh, credo che sia ciò che in diversi vogliono. Loro comunque quando inseguono i clienti che entrano nel negozio, lo fanno ... perchè "lo devono fare".

Un bacio :-)

AndreA ha detto...

Nadir, insomma, ottengono l'effetto contrario alla loro "azione" !! :-)))


Un bacio, a presto! :-)

AndreA ha detto...

La Coniglia, Ebbrava Fra'!!!

Un bacioooooooooooooooo

AndreA ha detto...

Maria, eh già, è tutto meno "freddo" e distaccato. :-)

Un abbraccio. :-)