Oggi inizio quest'ultimo capitolo del racconto del viaggio in Florida, parlando degli amici incontrati lì.
Ho un ricordo particolare di Pedro e Marcia, di cui già Vi ho accennato nei post precedenti; una coppia giovane sposata da poco più di un anno, lui spagnolo, lei messicana. Si sono conosciuti in Spagna e poi il lavoro di Pedro li ha portati dopo varie vicissitudini in Florida...
Lei con il diploma di ragioniera in quel periodo era alla ricerca di un lavoro in cui potesse mettere a frutto le sue conoscenze, Lui invece, lavorava in un laboratorio di ricerca sulle malattie; ricordo che in quel periodo lavorava nell'equipe di un bravissimo professore, di origine italiana, che lo aveva voluto fortissimamente nella sua equipe! Lavoravano per la ricerca sul cancro...
Pedro: non smetteva di parlare, gli piaceva molto e ricordo che da subito, vedendomi un po' titubante nel parlare, infatti cercavo di usare sempre i vocaboli più adatti e coniugare i tempi giusti, mi disse di stare tranquillo e di parlare serenamente anche sbagliando, al massimo mi avrebbe corretto. Fu così che anche io non smisi più di parlare in inglese e nel corso di quei 15 giorni imparai tantissimo, sentendomi a mio agio le parole mi venivano con molta facilità: modi di dire, frasi pronte, termini colloquiali, insomma un vero corso di inglese in piena regola ma forse molto meglio di ciò che si fa a scuola. Io in inglese ero bravo, ma quanto ho parlato li in quindici giorni non l'ho fatto a scuola in 6 anni di ore di inglese....certo il suo inglese era particolare, perché aveva una marcata cadenza spagnola...
Marcia: nel suo parlare era molto più precisa, rispetto a Pedro, anche la cadenza era molto americana. Ho detto che in quel periodo cercava un lavoro adatto alle sue conoscenze tecniche, ma aveva una sorta di impiego presso l'ospedale di Tampa, come segretaria. Cordialissima, sempre sorridente
Con loro abbiamo passato gran parte del tempo libero, cioè tutti i pomeriggi e le sere e il sabato e la domenica intere. Ci hanno portato in giro ovunque fosse possibile; ci hanno raccontato di loro, delle loro aspirazioni e dei loro sogni per il futuro...ho scoperto che erano gli stessi sogni e gli stessi progetti che accomunano molti ragazzi di tante altre parti del mondo, beh, fino a che non "tocchi con mano" non è sempre facile immaginare sia così...ricordo come se fosse ora quando Pedro disse di aver coronato già un suo sogno: guidare per le strade della California con lo stereo a manetta con la canzone HOTEL CALIFORNIA degli Eagles...
Abitavano in una casa non grandissima, ma molto carina...era ancora molto vuota, infatti erano arrivati li a Tampa solo da qualche mese...anche a loro faceva molto piacere e molta compagnia il fatto che ci fossimo!
Particolarità al volo...al posto dei bicchieri si usano le tazze o comunque bicchieri con manico...
Dalla coppia ispanica passo ora a raccontarVi del trio Giordano, i loro nomi Nadeer sua sorella Nadia, timidissima e Mohammed suo marito. A dispetto dei nomi il meno orientale e più americano era proprio Mohammed, carnagione chiara, capelli quasi biondi, lavorava in uno studio di Avvocati con grosso stipendio, di preciso non so quanto ma se la moglie Nadia, solo per fare fotocopie tutto il giorno in uno studio accanto a quello di Mohammed prendeva 2.000 $, beh, immaginate un po' Voi....
Dei tre il più espansivo è stato Nadeer, tratti tipicamente arabi, alto, magrissimo, grandi baffoni e molta autoironia. Nel suo paese era dentista, ma in america lavorava in un supermarket, sistemava la merce negli scaffali. Il racconto di come era riuscito a partire per gli States è stato davvero esilarante...: la prima volta che si presentò all'ufficio passaporti gli chiesero perché volesse andare in america, lui disse che era per cercare lavoro, lo respinsero immediatamente....
la seconda volta alla stessa domanda rispose che ci voleva andare perché lo aspettavano in un importante studio dentistico in Florida, ma gli chiesero quale e lui non poté rispondere...alla terza volta rispose: ...ho fatto molti soldi qui con il mio studio dentistico, è da un po' che non mi prendo una vacanza, quindi ora chiudo il mio studio medico e voglio andare a godermi i soldi guadagnati : GLI DIEDERO IL VISTO!!!
Questo tipo di selezione, succede in molti paesi del mondo; insomma non è come in Italia o come negli altri paesi più industrializzati dell'Europa, che se devi partire basta che fai il passaporto ed è tutto o.k..
In quei paesi, tra cui c'è la Giordania ma ci sono anche ( ovviamente ) tutto il medio-oriente, parte della ex unione sovietica, parte dell'Asia, Sud America e altri ancora, anche se hai i documenti in regola non è detto che ti lasciano partire. Questo è dovuto ai problemi di vario genere che questi paesi hanno con gli States, quindi eseguono una selezione impressionante prima di consegnare LA CARTA VERDE che è un visto di residenza permanente, è il permesso di soggiorno illimitato negli Stati Uniti tramite la quale è possibile vivere e lavorare negli U.S.A. . La selezione è alta anche perché le richieste sono altrettanto numerose...
A casa "dei Giordani" quello che mi ha colpito di più è la grandissima accoglienza; per farVi capire meglio Vi dico che averci nella loro casa era come se fossimo le persone più importanti del mondo.
Abbiamo fatto una grande chiacchierata, i temi i più diversi, dalla politica alla vita di tutti i giorni, dagli usi e costumi alla religione...a proposito loro "i giordani" sono musulmani, Nadeer il più praticante, con le preghiere ogni tre ore durante la giornata; ma è stato bello portare avanti questo discorso con loro perché non sono fanatici, ma di larghe vedute. Ci hanno fatto vedere anche IL CORANO, lo abbiamo anche tranquillamente toccato e sfogliato, quindi sfatando la leggenda metropolitana che dice che quel Libro lo possono toccare e sfogliare SOLO i musulmani e non quelli di altre religioni...vedendolo così, come un normale libro, anche perché ovviamente non si capisce nulla di quello che c'è scritto, ci è sembrato molto bello perché molto colorato, con dei bei disegni. Sembravano le miniature dei frati d'un tempo...
Tornando all'ospitalità...ci hanno offerto al posto di aranciata, cocacola o altre bibite un immenso piatto di bellissima frutta, mele, banane, pere, ananas, perché quella è la loro usanza...
abbiamo avuto modo comunque di gustare il CAFFE' ARABO....wow ragazzi che botta!! Se il caffè americano è acqua, beh, quello arabo è micidiale. Vi spiego, lo si prepara nella maniera seguente: si fa bollire l'acqua, che una volta pronta si getta nel bicchiere dove è stata sistemato sul fondo il caffè e un altra poltiglia che ora non ricordo. Una volta che l'acqua viene versata nel bicchiere prende il colore scuro da caffè e si beve, stando attenti a non mandare giù anche il fondo, che non si deve bere!!!
Il caffè l'ho bevuto che saranno state le 5 del pomeriggio, beh, a mezzanotte avevo ancora il sapore in bocca, anzi, più precisamente nel naso, era come se lo avessi appena finito di bere!!! TERRIBILE!!
Questi quindi gli amici, incontrati sul posto. Durante quei 15 giorni, più volte ho avuto la tentazione di rimanere lì, ma poi non se n'è fatto nulla; Vi voglio dare un consiglio, se Vi dovesse capitare anche la possibilità più remota di poter andare negli States, andateci perché è davvero un altro mondo!
Il viaggio di rientro è stato molto più tranquillo. Partenza il 15 maggio alle 13:55 dall'INTERNATIONAL TAMPA AIRPORT, arrivo al DULLES AIRPORT di WASHINGTON alle 16:15, un po' di attesa e alle 17:30 volo verso MILANO dove siamo arrivati alle 7:55 del 16 maggio ( FUSO ORARIO), poi ultimo atto volo verso CAGLIARI alle 9:55 ed arrivo alle 11:10, ritiro dei bagagli, saluto ai familiari e rientro a casa....MA, CASPITA, 16 ore fa ERO IN U.S.A. ed ora sono qui nella mia camera....SOB, SIGH, SGRUNT!!
Con questa quinta parte è terminato il racconto del mio viaggio in Florida, tante cose le ho dimenticate, purtroppo, altre le ricordo ancora ma non erano importanti, altre ancora le ricordo ma preferirei non ricordarle, ma questo è un altro discorso....
Spero Vi sia piaciuto.
Ho un ricordo particolare di Pedro e Marcia, di cui già Vi ho accennato nei post precedenti; una coppia giovane sposata da poco più di un anno, lui spagnolo, lei messicana. Si sono conosciuti in Spagna e poi il lavoro di Pedro li ha portati dopo varie vicissitudini in Florida...
Lei con il diploma di ragioniera in quel periodo era alla ricerca di un lavoro in cui potesse mettere a frutto le sue conoscenze, Lui invece, lavorava in un laboratorio di ricerca sulle malattie; ricordo che in quel periodo lavorava nell'equipe di un bravissimo professore, di origine italiana, che lo aveva voluto fortissimamente nella sua equipe! Lavoravano per la ricerca sul cancro...
Pedro: non smetteva di parlare, gli piaceva molto e ricordo che da subito, vedendomi un po' titubante nel parlare, infatti cercavo di usare sempre i vocaboli più adatti e coniugare i tempi giusti, mi disse di stare tranquillo e di parlare serenamente anche sbagliando, al massimo mi avrebbe corretto. Fu così che anche io non smisi più di parlare in inglese e nel corso di quei 15 giorni imparai tantissimo, sentendomi a mio agio le parole mi venivano con molta facilità: modi di dire, frasi pronte, termini colloquiali, insomma un vero corso di inglese in piena regola ma forse molto meglio di ciò che si fa a scuola. Io in inglese ero bravo, ma quanto ho parlato li in quindici giorni non l'ho fatto a scuola in 6 anni di ore di inglese....certo il suo inglese era particolare, perché aveva una marcata cadenza spagnola...
Marcia: nel suo parlare era molto più precisa, rispetto a Pedro, anche la cadenza era molto americana. Ho detto che in quel periodo cercava un lavoro adatto alle sue conoscenze tecniche, ma aveva una sorta di impiego presso l'ospedale di Tampa, come segretaria. Cordialissima, sempre sorridente
Con loro abbiamo passato gran parte del tempo libero, cioè tutti i pomeriggi e le sere e il sabato e la domenica intere. Ci hanno portato in giro ovunque fosse possibile; ci hanno raccontato di loro, delle loro aspirazioni e dei loro sogni per il futuro...ho scoperto che erano gli stessi sogni e gli stessi progetti che accomunano molti ragazzi di tante altre parti del mondo, beh, fino a che non "tocchi con mano" non è sempre facile immaginare sia così...ricordo come se fosse ora quando Pedro disse di aver coronato già un suo sogno: guidare per le strade della California con lo stereo a manetta con la canzone HOTEL CALIFORNIA degli Eagles...
Abitavano in una casa non grandissima, ma molto carina...era ancora molto vuota, infatti erano arrivati li a Tampa solo da qualche mese...anche a loro faceva molto piacere e molta compagnia il fatto che ci fossimo!
Particolarità al volo...al posto dei bicchieri si usano le tazze o comunque bicchieri con manico...
Dalla coppia ispanica passo ora a raccontarVi del trio Giordano, i loro nomi Nadeer sua sorella Nadia, timidissima e Mohammed suo marito. A dispetto dei nomi il meno orientale e più americano era proprio Mohammed, carnagione chiara, capelli quasi biondi, lavorava in uno studio di Avvocati con grosso stipendio, di preciso non so quanto ma se la moglie Nadia, solo per fare fotocopie tutto il giorno in uno studio accanto a quello di Mohammed prendeva 2.000 $, beh, immaginate un po' Voi....
Dei tre il più espansivo è stato Nadeer, tratti tipicamente arabi, alto, magrissimo, grandi baffoni e molta autoironia. Nel suo paese era dentista, ma in america lavorava in un supermarket, sistemava la merce negli scaffali. Il racconto di come era riuscito a partire per gli States è stato davvero esilarante...: la prima volta che si presentò all'ufficio passaporti gli chiesero perché volesse andare in america, lui disse che era per cercare lavoro, lo respinsero immediatamente....
la seconda volta alla stessa domanda rispose che ci voleva andare perché lo aspettavano in un importante studio dentistico in Florida, ma gli chiesero quale e lui non poté rispondere...alla terza volta rispose: ...ho fatto molti soldi qui con il mio studio dentistico, è da un po' che non mi prendo una vacanza, quindi ora chiudo il mio studio medico e voglio andare a godermi i soldi guadagnati : GLI DIEDERO IL VISTO!!!
Questo tipo di selezione, succede in molti paesi del mondo; insomma non è come in Italia o come negli altri paesi più industrializzati dell'Europa, che se devi partire basta che fai il passaporto ed è tutto o.k..
In quei paesi, tra cui c'è la Giordania ma ci sono anche ( ovviamente ) tutto il medio-oriente, parte della ex unione sovietica, parte dell'Asia, Sud America e altri ancora, anche se hai i documenti in regola non è detto che ti lasciano partire. Questo è dovuto ai problemi di vario genere che questi paesi hanno con gli States, quindi eseguono una selezione impressionante prima di consegnare LA CARTA VERDE che è un visto di residenza permanente, è il permesso di soggiorno illimitato negli Stati Uniti tramite la quale è possibile vivere e lavorare negli U.S.A. . La selezione è alta anche perché le richieste sono altrettanto numerose...
A casa "dei Giordani" quello che mi ha colpito di più è la grandissima accoglienza; per farVi capire meglio Vi dico che averci nella loro casa era come se fossimo le persone più importanti del mondo.
Abbiamo fatto una grande chiacchierata, i temi i più diversi, dalla politica alla vita di tutti i giorni, dagli usi e costumi alla religione...a proposito loro "i giordani" sono musulmani, Nadeer il più praticante, con le preghiere ogni tre ore durante la giornata; ma è stato bello portare avanti questo discorso con loro perché non sono fanatici, ma di larghe vedute. Ci hanno fatto vedere anche IL CORANO, lo abbiamo anche tranquillamente toccato e sfogliato, quindi sfatando la leggenda metropolitana che dice che quel Libro lo possono toccare e sfogliare SOLO i musulmani e non quelli di altre religioni...vedendolo così, come un normale libro, anche perché ovviamente non si capisce nulla di quello che c'è scritto, ci è sembrato molto bello perché molto colorato, con dei bei disegni. Sembravano le miniature dei frati d'un tempo...
Tornando all'ospitalità...ci hanno offerto al posto di aranciata, cocacola o altre bibite un immenso piatto di bellissima frutta, mele, banane, pere, ananas, perché quella è la loro usanza...
abbiamo avuto modo comunque di gustare il CAFFE' ARABO....wow ragazzi che botta!! Se il caffè americano è acqua, beh, quello arabo è micidiale. Vi spiego, lo si prepara nella maniera seguente: si fa bollire l'acqua, che una volta pronta si getta nel bicchiere dove è stata sistemato sul fondo il caffè e un altra poltiglia che ora non ricordo. Una volta che l'acqua viene versata nel bicchiere prende il colore scuro da caffè e si beve, stando attenti a non mandare giù anche il fondo, che non si deve bere!!!
Il caffè l'ho bevuto che saranno state le 5 del pomeriggio, beh, a mezzanotte avevo ancora il sapore in bocca, anzi, più precisamente nel naso, era come se lo avessi appena finito di bere!!! TERRIBILE!!
Questi quindi gli amici, incontrati sul posto. Durante quei 15 giorni, più volte ho avuto la tentazione di rimanere lì, ma poi non se n'è fatto nulla; Vi voglio dare un consiglio, se Vi dovesse capitare anche la possibilità più remota di poter andare negli States, andateci perché è davvero un altro mondo!
Il viaggio di rientro è stato molto più tranquillo. Partenza il 15 maggio alle 13:55 dall'INTERNATIONAL TAMPA AIRPORT, arrivo al DULLES AIRPORT di WASHINGTON alle 16:15, un po' di attesa e alle 17:30 volo verso MILANO dove siamo arrivati alle 7:55 del 16 maggio ( FUSO ORARIO), poi ultimo atto volo verso CAGLIARI alle 9:55 ed arrivo alle 11:10, ritiro dei bagagli, saluto ai familiari e rientro a casa....MA, CASPITA, 16 ore fa ERO IN U.S.A. ed ora sono qui nella mia camera....SOB, SIGH, SGRUNT!!
Con questa quinta parte è terminato il racconto del mio viaggio in Florida, tante cose le ho dimenticate, purtroppo, altre le ricordo ancora ma non erano importanti, altre ancora le ricordo ma preferirei non ricordarle, ma questo è un altro discorso....
Spero Vi sia piaciuto.
4 commenti:
Si..... decisamente mi è piaciuto.......veramente piacevole leggere questi post ......
Se hai fatto altri viaggi io sono pronta a leggerli..........
Suysan, ti ringrazio tanto.
Altri viaggi?? Beh, si, ma non eccezionali come questo!!
Un bacio, buona notte! ;-)
Da tutto quello che hai raccontato e come lo hai raccontato, penso che il viaggio in USA ti sia rimasto nel cuore, così come le persone che, dalla tua descrizione, devono essere splendide.
Have a good weekend.
IlMari, si è stata davvero una bella esperienza...
Have a nice week-end too! See you!
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