martedì 10 novembre 2009

Prospettive, nei panni degli altri.



Viviamo in un mondo in cui ogni giorno è fatto di decine di cose da fare, tutte urgenti, tutte importanti (ma poi sarà vero?) e tutte con un discreto consumo di energie fisiche ma soprattutto psichiche.
Potremmo dire, come si usa, che viviamo da stressati, anche se la maggior parte delle volte, si confonde con un po' di stanchezza.

In questo nostro sfrecciare quotidiano sollevando all'infinito il livello d'attenzione e di guardia per tutto ciò che potrebbe accadere, paradossalmente sottovalutiamo o non consideriamo ciò che accade realmente.

In questo nostro "autoimmunizzarci" da ciò che ci succede intorno, perdiamo di vista completamente ciò che riguarda gli altri e in particolare l'importanza di ciò che fanno gli altri. Loro, come noi, si spendono in ciò che fanno. Ad ognuno di noi non da forse fastidio quando veniamo sottovalutati o non considerati per ciò che facciamo?

Siamo accecati dalla routine (nel vero senso della parola). Vediamo tutto come ci aspettiamo che sia o come siamo abituati a vederlo, non com'è realmente; sia con le cose sia con l persone e con quello che fanno o dicono.

Dovremmo metterci un po' più nei panni degli altri per poter capire fino in fondo ; guardare da una diversa prospettiva.

Facciamo una prova semplice:

nella stanza dove vi trovate, o anche in un altra se preferite, provate a sedevi per terra in un punto in cui non vi siete mai seduti o comunque in un punto nel quale per nessuna ragione avreste mai pensato di sedervi.
Una volta seduti, guardatevi tutto attorno, quei mobili, quei libri, quei poster o quadri, non sono diversi da come li avete sempre visti.
Avete visto coma cambia la prospettiva?


14 commenti:

SospesaNelViola ha detto...

ciao andrea! solo due considerazioni: è vero, personalmente mi dà fastidio quando gli altri, soprattutto chi mi è accanto, non considera ciò che faccio o non gli attribuisce un giusto valore.però mi chiedo,perchè dovremmo sempre aspettarci che quello che facciamo venga riconosciuto?non sarebbe più semplici fare le cose che riusciamo a fare, donare quello che abbiamo senza aspettarci nulla in cambio?

altra considerazione: molto spesso vediamo quello che ci interessa e quello che ci circonda considerando l'idea che ci siamo fatti di quella cosa, e non appunto per quello che è realmente. potremmo dire che ci innamoriamo dell'idea e di come questa riusciamo a proiettarla nella nostra testa.

AndreA ha detto...

Sospesanelviola, mi piacciono molto le considerazione che hai scritto.

A proposito della prima: sono d'accordo che è meglio fare senza "aspettare nulla" ed il senso che intendo è che tutti dovremmo prestare più attenzione alla parte reale e non a quella idealizzata, come dici giustamente tu nella seconda considerazione. :)

Un abbraccio, a presto. :)

Ki@rina ha detto...

E' vero a volte siamo talmente presi dal nostro da fare che gli altri ce li dimentiachiamo. E quando mi capita di fermarmi a pensare me ne rendo conto e a volte mi sento anche un po' egoista. In effetti un po' tutti ci aspettiamo che il nostro fare venga riconosciuto. E' giusto dare importanza anche agli altri soprattutto alle persone piu' vicine; anche perchè quando questo non avviene lo si vive quasi come una mancanza o come un non essere capiti. Non è sempre facile perchè spesso si perde di vista questo aspetto...ma ci si prova!

fabio r. ha detto...

urca... è verissimo! ma io d'altronde da anni ho scritto su un post indelebile un motto che è l'essenza della prospettiva:
La torre di Pisa: e se avesse ragione lei?

pansy ha detto...

fatto! :D è vero , cambia tutto a secondo della prospettiva!!
Bello il nuovo template del tuo blog!
baci grandi e abbraccio forte

L. ha detto...

Bisognerebbe SEMPRE mettersi nei panni degli altri. Le cose non solo vengono "viste" in modo diverso ma vengono "vissute" in maniera differente.
Baci e abbracci.

Pasquale ha detto...

L'importante è non mettersi nei panni di chi è più magro di te. ;-D

Moky in AZ ha detto...

Bel post Andrea!
Il detto qui e' You should walk a mile in my shoes"... dovremmo tutti camminare con le scarpe altrui, nel senso che spesso ci troviamo (io per prima) a giudicare gli altri, ma senza aver fatto le stesse esperienze, e' difficile capire...

A questo proprosito, sto aspettando che esca il film "Precious" su dvd. Psare che sia degno di oscar e tratta almeno in parte di questo argomento.

AndreA ha detto...

Ki@rina, io credo che se tutti dessimo il giusto peso e ponessimo la giusta attenzione agli altri, non ci sarebbe bisogno di "aspettarsi" nulla; avremmo già il nostro!
E' corretto pensare a se stessi, ma senza scordare o passare sopra gli altri. :)

Un bacio. :)

AndreA ha detto...

Fabio r., si, coglie nel segno! ;)

A presto! :))

AndreA ha detto...

Pansy, eh si, la prospettiva è importante! ;)

Un baciooooooooooooooooooooo

AndreA ha detto...

JLù, si, proprio così, vengono vissute differentemente!
Sono d'accordo! ;)

Un baciooooooooooooooooo ;)

AndreA ha detto...

Pasquale, :DDD

A presto! :)

AndreA ha detto...

Moky, il detto a cui hai fatto riferimento "calza" a pennello! ;)

Un abbraccio forte! ;)